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BIOESSERI'

Milano (MI) - Via Fatebenefratelli - 2015

“Il Benessere Biologico” è un concetto che si propone di sensibilizzare il pubblico verso uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente.

Il vivere sano è un’arte: richiede un insieme di regole che disciplinano tutti i comportamenti del corpo e della mente, al fine di raggiungere un equilibrio fisiologico e psicologico.

L’Italia è oggi il primo produttore di alimenti biologici a livello europeo sia per quanto riguarda il numero di aziende certificate che per superficie coltivata, e dimostra un orientamento sempre più forte verso il biologico, sostenuta da una crescita delle vendite, ma anche di uno sviluppo sempre crescente di un mercato della ristorazione, e sempre più attento ad una cucina sana.

Ma  parlando di cucina bio, il primo pensiero che ci viene in mente è di immaginare una cucina povera, con poco sapore e magari composta solo di verdure. 

In poche parole una cucina di privazioni. 

Bio come sinonimo di sottrazione.

Ma sfatiamo questo concetto, diciamo che biologico non è sinonimo di cucina vegetariana: i prodotti bio sono tutti quegli alimenti che derivano da un tipo di agricoltura biologica - ovvero quella che fa a meno di prodotti chimici, come i pesticidi.

Questa premessa è doverosa perché trovandomi ad affrontare un progetto di un ristorante biologico, non volevo trovarmi a contestualizzarlo in un progetto di architettura essenziale, magari monocromatica, (in bianco), che enfatizzasse i pregiudizi per questo tipo di cucina.

La mia esperienza con la cucina biologica è stata un processo di arricchimento, un conoscere prodotti nuovi, sani e naturali, un’esaltazione di essenza più che di estetica, un percorso dove acquisisci un’attenzione a come nutrirti.

Un’esperienza unica che volevo in qualche modo trasferire nel progetto, ma come comunicarlo?

Inoltre mi trovavo ad affrontare e collocare il progetto in un ambiente con una connotazione particolare: dovevo recuperare e riconvertire tre negozi storici nel cuore di Milano, in zona Brera, e rispettarne quindi il genius-loci dei locali.

Il progetto d’interni doveva quindi affrontare una doppia anima: dare un continuum agli spazi intersecandoli tra loro, rispettandone le caratteristiche dei luoghi, ma anche calibrarli in funzione di un progetto “ Bioesseri” che accoglie i propri ospiti in ogni momento della giornata.

Ed è proprio questo elemento  di  criticità,  ovvero  riuscire a garantire all’ospite un’esperienza autentica in ogni momento della giornata, sia che si trattasse di una colazione, o di un pranzo di lavori o ancora di una cena romantica, che è stata la sfida più grande.

Da questo punto di partenza il progetto deve, con l’uso dei materiali, suggerire delle sensazioni e suscitare delle emozioni.

Volevo, mescolando materiali diversi, raccontare una storia di un locale che fosse informale ma ricercato, crudo ma avvolgente e con un’anima tecnologica.

Da tutto questo filo conduttore.

Viene preservata l’atmosfera originale dell’immobile, spogliato da ogni superfetazione mettendo a nudo la struttura originaria di mattoni rossi e soffitti in legno, evidenziando i segni del tempo e gli interventi che negli anni ne hanno modificato la fisionomia.

Il fit-out del progetto prevede l’aggiunta di dettagli contemporanei e tecnologici in cui architettura, artigianalità e design si uniscono per dare vita ad uno spazio dinamico, uno spazio  che irradia calore; i toni del legno, i mattoni, le luci e gli arredi fanno in modo che tutto lo spazio appaia più morbido di ciò che ci si aspetterebbe da questi materiali.

Gli elementi più tecnologici, come banchi o celle frigo sono stati rivestiti in legno di rovere naturale a taglio sega, in  modo da adattarsi al contesto e comunicare un ambiente semplice ed informale.

Altro elemento importante è stato l’uso della carta da parati, non solo come mero rivestimento murale, ma anche per decorare ed arricchire elementi di arredo come il banco pizzeria.

Carta da parati – London Art

Luce - Elemento importante è stato l’uso della luce,

Tre fattori hanno contraddistinto la scelta degli elementi illuminanti e la loro posizione

1- la poca luce naturale, considerando l’articolazione in pianta dei locali

2- la necessità di differenziare la luce in funzione dei vari momenti di attività del locale, la colazione, il pranzo, la cena

3- le caratteristiche strutturali del soffitto e delle pareti dove non è stato possibile inserire elementi ad incasso.

Reggiani - Mini Yori

Reggiani – Faretti Low Led 10w / Mosaico 30w

Striscia led per luce mobile bottigliera

Lampade tavolo Dialma Brown e Maison du Monde

 

Pavimenti

Ho posto particolare attenzione nella scelta della pavimentazione: ho cercato di recuperare in alcune sale i pavimenti in legno di larice originale, in altre invece, a causa di esigenze costruttive, o perché vi erano pavimenti non consoni, si è dovuto rifare la pavimentazione ex-novo.

In questo caso, la scelta è stata quella di usare un pavimento in legno in essenza rovere come gli arredi, in modo da poter dare continuità nei colori e nell’essenza.

Si è scelto però di differenziare la tipologia dei formati, usando delle plance lunghe 250 cm e larghezze variabili per le sale ristorante, mentre  degli esagoni per la zona ingresso-bar contaminandoli con una pietra in ardesia brasiliana.

La scelta di utilizzare diversi materiali a pavimento, insieme alla diversificazione degli arredi, ha favorito la suddivisione delle varie zone del locale, pur sempre mantenendo un

filo conduttore.

Le situazioni sono quindi diversificate per incontrare le esigenze del cliente e l'abbinamento di legno e colori naturali riporta ad un'attualità e ad un minimalismo ripreso nel disegno di tutti gli arredi.

Pavimenti in legno – Meggreen 

Ceramiche bagni - Lea Ceramiche

Pavimenti in pietra - Ardesia verde brasiliana

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